10 cose da vedere in costiera amalfitana
10 Cose da Vedere in Costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana, patrimonio Unesco, è uno dei luoghi più suggestivi al mondo, caratterizzato dalla presenza delle imponenti montagne che cadono giù a picco sul mare blu. Famosa principalmente per i centri di Amalfi e Positano, è frequentata ogni anno da migliaia di turisti, che ricercano un’esperienza unica al mondo fatta di mare, storia, cultura, trekking ed enogastronomia. Ecco alcune mete “imperdibili” per conoscere ed apprezzare la Costiera in tutti i suoi aspetti.
Villa Cimbrone a Ravello
Villa Cimbrone a Ravello
Villa Cimbrone è uno splendido complesso che sorge su un poderoso costone roccioso chiamato "Cimbronium". Era un’antica tenuta agricola che venne acquistata nel 1904 da un lord inglese, di nome Lord Grimthorpe. Il nuovo proprietario realizzò la meravigliosa villa e i suoi incantevoli giardini, che stupiscono tutti per le particolari bellezze e l’eclettismo nel loro stile artistico. Il percorso di visita inizia dagli ambienti costruiti con la tipica architettura Ravellese fino a spaziare allo stile arabo e quello medioevale inglese. Fiore all’occhiello di questa incantevole villa è Il terrazzo dell’infinito, che sorge sul punto più sporgente dello sperone su cui sorge Ravello. Affacciandosi dal belvedere si gode di uno dei panorami più spettacolari d' Italia. Su questo balcone sul mare ci si può perdere con lo sguardo e contemplare l’orizzonte, abbracciati tra i monti Lattari che fanno da contorno alla scena. La vista spazia da Atrani, lungo il Golfo di Salerno, fino alla piana di Paestum e a Punta Licosa, nel Cilento. Una volta giunti al belvedere si può poi scendere con una breve passeggiata fino alla grotta di Eva, il tempietto di Bacco, alla sala del te e ad altri ambienti completamente abbelliti da marmi e statue. Alcune parti della villa sono di proprietà del lussuoso Hotel Cimbrone, una prestigiosa struttura ricettiva considerata tra le più belle di tutto il Mediterraneo, vero e proprio fiore all’occhiello della costa.
Il chiostro del paradiso
Il Chiostro del Paradiso
Edificato tra il 1266 e il 1268 dall’arcivescovo Filippo Augusto riccio, il chiostro fu adibito a cimitero monumentale delle prestigiose famiglie Amalfitane. Per edificare il complesso fu necessario sacrificare parte della navata sinistra dell’antica chiesa del Crocifisso, prima diocesi di Amalfi. Con il termine Paradiso, nel Medioevo, si riconoscevano quei luoghi che erano collegati a degli edifici importanti quali, nel caso di Amalfi, la cattedrale dedicata a Sant’Andrea apostolo e martire. Il complesso architettonico è costituito da un quadriportico coperto con volte a crociera ed è ricco di sarcofagi di epoca romana, reimpiegati per ospitare le spoglie dei nobili del luogo. L’intera struttura è intrisa di influssi bizantini ed islamici che si fondono con lo stile romanico Amalfitano. Una passeggiata in questo suggestivo luogo è un vero e proprio incontro con il Mediterraneo, caratterizzato dalla purezza del bianco delle colonnine binate sovrapposte da archi intrecciati, caratteristica predominante dell’architettura amalfitana. Al centro vi è uno spazio verde con palmeti molto ben curato, che riecheggia vagamente lo stile dell’Alhambra.
il chiostro del paradiso, inoltre, è uno scrigno di opere pittoriche di notevole importanza, come la Famosa crocifissione appartenuta ad Roberto di Oderisio. Si tratta di un pittore vissuto nella metà del trecento di forte influenza giottesca, promotore di uno stile innovativo introdotto per la prima volta lungo il territorio, grazie alle potenti committenze amalfitane laiche ed ecclesiastiche.
Il sentiero dei limoni
Il Sentiero dei Limoni
Il sentiero dei limoni è legato alla tradizione amalfitana della coltivazione del suo prodotto tipico d’eccellenza : il limone sfusato amalfitano IGP. Il nome particolare deriverebbe dalla tipica forma “affusolata” del limone. Un prodotto fragrante, aromatico e con una buccia molto spessa, l’ideale per realizzare il tipico limoncello, liquore tipico della costa d’Amalfi. Nel percorso che congiunge dall’alto i paesi di Maiori e Minori, c’è un panoramico sentiero che viene, appunto, denominato “dei limoni”, poichè ricco di limoneti appoggiati sui costoni rocciosi della montagna. La realizzazione dei terrazzamenti è un lavoro che necessita di tecniche costruttive sofisticate, maturate da una secolare esperienza e dai contatti che, nel corso del tempo, gli abitanti della costiera hanno stabilito con gli altri popoli del Mediterraneo. L’inizio di questa passeggiata è dalla Collegiata di Maiori salendo su alcuni scalini che conducono all'inizio del panoramicissimo sentiero. Il percorso è piuttosto agevole e costituisce un vero e proprio appuntamento con i colori ed i profumi inebrianti che “l’oro giallo” della Divina riesce a regalare a chiunque si presti ad attraversarlo. Dopo circa un'ora di cammino, tra paesaggi e scorci mozzafiato, si giunge a Minori, dove si riscende giù per ritrovarsi nel centro del paesino. A coronamento dell’esperienza non ci si può perdere un’ottima delizia al limone da una delle pasticcerie di Minori più nota della zona.
Il borgo di Vietri sul mare
Il Borgo di Vietri sul Mare
La “porta della divina”, meglio conosciuta come Vietri sul Mare, è il “biglietto da visita” per l’ingresso in Costiera Amalfitana per chi giunge da Salerno. Dal 1997, insieme agli altri paesi della costa è stata dichiarata patrimonio dell’umanità. Vietri è famosa in tutto il mondo per la produzione di ceramiche, vere e proprie opere d’arte, famose ed esportate in tutto il mondo. La lavorazione risale già a molti secoli fa, ed è continuata nel corso del tempo. L’intero paese è , in realtà, un museo en plen air : tutte le sue stradine e gli stretti vicoletti, ricchi di botteghe e laboratori artigianali, sono ornati e decorati da decine e decine di ceramiche variopinte. La bella cupola maiolicata della Cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista, ne è un esempio lampante. La chiesa, di impianto settecentesco, presenta un bel soffitto è a cassettoni, con episodi che narrano la vita del Battista. Di grande rilievo è la splendida cupola maoilicata, visibile proprio da una delle piazzette del paese.
Dalla bella villa comunale, finemente decorata con le migliori ceramiche vietresi e realizzata con delle terrazze che digradano verso il mare, è possibile avere una bella panoramica del golfo di Salerno, che si estende lungo tutto il litorale meridionale fino a giungere alla punta Licosa, nel parco nazionale del Cilento.
Alla termine della passeggiata è possibile recarsi nella frazione di Raito a visitare il Museo della ceramica, che ha la sua sede nella prestigiosa Villa Guariglia, residenza di Vittorio Emanuele III di Savoia durante la seconda guerra mondiale. Il percorso espositivo si articola in varie sezioni, comprendendo oggetti di carattere religioso e devozionale, come ex voto, targhe votive ed acquasantiere domestiche. Al terzo piano vi è un'interessante esposizione della collezione relativa al cosiddetto “periodo tedesco” , di cui protagonista assoluto è Richard Dolker che diede il via ad un nuovo stile artistico, insieme ad un gruppo di artisti della Scuola di Arti e Mestieri di Stoccarda. I soggetti e lo stile del periodo tedesco riprendono il mondo, i personaggi e la natura del posto, animata da pescatori, contadini, barche, paesaggi, personaggi fantastici ed animali, come il famoso asinello verde, divenuto vero e proprio simbolo di Vietri.
Santa Maria de Olearia
Santa Maria de Olearia
Il complesso monumentale di Santa María de Olearia è da considerarsi come uno dei più importanti insediamenti benedettini della Costa d’Amalfi. Situato a ridosso della strada statale 163, si trova lungo il territorio che collega il promontorio di Capo D’Orso con il comune di Maiori. Interamente scavato nella grotta, alle pendici del monte Falerzio, il monastero venne eretto dall’anacoreta Pietro nel X secolo e divenne un vero e proprio centro cenobitico. Secondo quanto riportato dalle fonti , fra Gerardo Sasso, fondatore dell’ordine cavalleresco degli Ospitalieri di Gerusalemme, trasse i proseliti per creare quest’ordine monastico.
L’ultimo abate morì nel 1509, dopodiché il monastero venne abbandonato .
Il complesso monastico conserva alcune splendide pitture rupestri di epoca medioevale. Al primo piano, dove si trova il locale più antico, si possono ammirare le celle dei monaci che, nel corso dei secoli, furono adibite a camere funerarie. Intorno alle pareti vi sono alcuni affreschi, tra cui spicca quello della Madonna orante tra i santi Paolo e Giorgio . Il locale superiore , suddiviso in due navate, era destinato alla Chiesa, mentre una ripida scaletta conduce al piano superiore dove sorge una piccola cappelletta votiva con alcune scene legate ai miracoli di San Nicola di Bari.
La grotta dello smeraldo
La Grotta dello Smeraldo
Scoperta nel 1932 la grotta dello smeraldo deve il suo nome alla particolare colorazione prodotta dalla luce che penetra all’interno della cavità. È localizzata a conca dei marini, a soli 5 km dal Comune di Amalfi. Per accedere alla grotta è possibile arrivare via mare, attraverso una piccola imbarcazione che riesce ad entrare all’interno della cavità, oppure via terra, accedendo tramite un ascensore o da una lunga scalinata che porta quasi al livello del mare e attraverso un’apertura naturale dove all’interno, è possibile ammirare le varie concrezioni calcaree e le colonne di stalattiti e stalagmiti che arrivano a sfiorare anche i 10 m. .La grotta ospita anche piccolo presepe subacqueo, con tutti i personaggi tipici della natività. Fu creato verso la metà degli anni 60 con delle statuine in vetro resina, in modo tale da non essere danneggiata dagli agenti atmosferici e dalla Corruzione della salsedine. Ogni anno si tiene il rito della "benedizione del bambino", un rito che permane ancora oggi grazie al Gruppo Operativo Subacqueo di Salerno. Per l’occasione si tiene una scenografica fiaccolata marina fino a raggiungere le statue della natività sul fondale.
La grotta dello smeraldo è visitabile da aprile fino al mese di ottobre.
Il fiordo di furore
Il Fiordo di Furore
La piccolissima spiaggetta del fiordo di Furore, lunga all’incirca 25 m, si è formata a seguito deall’erosione provocata dal piccolo torrente Schiato. Più che di fiordo si tratta di una vera e propria spaccatura nella roccia, che ha generato gradualmente uno dei luoghi più pittoreschi e maggiormente fotografati della costiera amalfitana.
Per accedere al fiordo si scende attraverso un percorso nella roccia che parte dal ponte sul fiordo sulla Statale Amalfitana, attraverso un percorso nella parte rocciosa.
La bellezza e la natura selvaggia di questo luogo hanno da sempre attratto viaggiatori, turisti e personaggi dello spettacolo. Solo per citarne alcuni, basta ricordare il famoso soggiorno di Anna Magnani e Roberto Rossellini. Si dice che proprio in questo piccolo fiordo fosse nata la passione tra i due, proprio durante le riprese del film "Amore". Nel 1948 i due comprarono anche due monazzeni, ovvero le tipiche casette sparse intorno al fiordo. Non a caso questo piccolo borgo marinaro è definito il “paese che non c’è”, proprio perché non costituito da un borgo vero e proprio ma caratterizzato dalla disposizione casuale sparsa delle tipiche abitazioni marinare. Ogni anno si tiene una competizione mondiale di tuffi, durante l’evento internazionale marmeeting, in cui uomini e donne si sfidano lanciandosi ad oltre 100 km di velocità dal ponte di furore che è alto oltre 28 m.
La villa romana di Minori
La Villa Romana di Minori
La villa romana di minori era una delle tante residenze di otium costruite lungo la costa dalla nobiltà senatoria a partire dal I secolo a.C. Queste residenze, oltre ad essere dimore lussuose, erano anche delle vere proprie tenute autosufficienti. Dalla villa minori, infatti, provengono grandi dolia, ovvero anfore di grandi dimensioni utilizzate per lo stoccaggio delle derrate alimentari, che indurrebbero a ritenere che essa avesse una parte rustica. L’ingresso principale della villa era senz’altro dal mare. Era un complesso di enormi dimensioni, di certo molto vasto ( circa 3000 m²) . La villa fu scoperta fortuitamente nel 1932 e fu scavata a partire dal 1934. le parti superstiti oggi riguardano il pianterreno dove si accede attraverso una scala che porta al bel peristilio, dove sono chiaramente visibili tracce di affresco e l’originale tubatura in piombo per alimentare le fontane che si trovavano nel giardino della villa. Uno degli ambienti più suggestivi del complesso è sicuramente l’area adibita alle terme ed il fantastico tricilinio estivo, una sala da pranzo dove spicca il bel mosaico pavimentare con l’immagine di un grande toro, che è divenuto simbolo stesso della villa. Il complesso riferibile al periodo augusteo era certamente destinato ad un personaggio d’alto rango con un’intensa vita sociale. Cioè attestato dalla ricchezza e dalla sontuosità degli ambienti, in linea con le altre ville rinvenute lungo tutta la costa amalfitana e sorrentina.
Il sentiero degli dei
Il Sentiero degli Dei
Il sentiero degli dei è sicuramente uno dei sentieri di trekking più belli d’Italia, un’esperienza davvero unica nel suo genere, che permette di ammirare dei paesaggi mozzafiato lungo tutto il percorso che si snoda per circa 10 km. Denominato così poiché, secondo la mitologia, era il passaggio che perché conduceva all’arcipelago dei Li Galli, dove vivevano mitiche sirene, che avevano cercato di sedurre Ulisse ed i suoi compagni. Il punto di partenza per questo sentiero è dalla piccola frazione di Bomerano, nei pressi di Agerola, fino ad arrivare al borgo di nocelle e da lì proseguire per la meravigliosa Positano, attraverso una serie di gradini che riportano giù sulla strada amalfitana. Negli ultimi anni questo sentiero è divenuto famoso in tutto il mondo, grazie alla sua caratteristica che la rende un’esperienza davvero unica, poiché si attraversa la fitta macchia mediterranea che cresce lungo la dorsale dei monti Lattari e si apre verso panorami straordinari. Da vari punti della passeggiata è possibile, infatti, scorgere addirittura l’isola di Capri ed ammirare gli splendidi faraglioni, nonché gli isolotti dei Li Galli, Praiano e Positano, ancora più affascinante al calar del sole. E’ consigliabile, infatti, iniziare il percorso nel pomeriggio, per poi ritornare al tramonto ed immortalare con qualche scatto il sole che scende giù dal promontorio di Positano. L’atmosfera che si crea a queste ore del giorno è estremamente romantica ed affascinante. La durata del percorso è di circa sette ore e non è estremamente impegnativa. E’ necessario avere una buona forma fisica e portare con sé abbigliamento adeguato, scarpe da trekking e almeno due litri d’acqua. Durante la passeggiata si possono scorgere alcuni luoghi che attirano la nostra attenzione, come la grotta del biscotto i villaggi rupestri ed il pistillo. Il pistillo è sperone di roccia dove si erge una guglia calcarea, una delle tante caratteristiche del paesaggio costiero amalfitano.
Il borgo di Atrani
Il Borgo di Atrani
Il borgo di Atrani è considerato uno dei più piccoli d’Italia. Il più piccolo comune italiano situato a soli 700 metri da Amalfi, separata solo dalla sporgenza del monte Aureo. All’epoca del ducato era la sede prescelta per le investiture dei duchi, cerimonia che si svolgeva all’interno della maestosa chiesa Chiesa di San Salvatore de Birecto.
Nel suo ristretto territorio abbondavano santuari, chiese e monasteri, come attestano le antiche cronache che ci sono pervenute. In origine il borgo doveva essere più ampio di quello che conosciamo noi oggi e protetto sui confini da imponenti fortificazioni, che proteggevano il territorio dagli attacchi dei nemici o dei pirati saraceni che giungevano dal mare.
Il nome Atrani deriverebbe dal latino atrum, ovvero luogo roccioso e cupo. Sono tali le caratteristiche di questo minuscolo villaggio, che sorge interamente su un costone roccioso, attraversato dal piccolo torrente Dragone, che penetra nella roccia fino alla piccola spiaggetta.
Una passeggiata nel borgo è un’esperienza sicuramente suggestiva, poiché dalla piazzetta Umberto I ci si perde verso il dedalo di vicoli, stradine e “scalinatelle”, che conducono alle abitazioni colorate che spesso ospitano giardini fioriti o piccoli orti. Atrani è stata scelta più volte come il set cinematografico per pellicole cinematografiche e spot pubblicitari. È il luogo ideale per è alla ricerca di un luogo tranquillo ed ancora incontaminato, lontano dal turismo di massa che affolla le località turistiche più conosciute.